Corsi di nuoto per donne musulmane a Figline Valdarno: inclusione o ghettizzazione?

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A Figline Valdarno, in provincia di Firenze, si è acceso un dibattito politico e sociale a seguito dell’organizzazione di un corso di nuoto riservato a sole donne musulmane, promosso dalla Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti). Il progetto prevede che, una volta a settimana, per un’ora, la piscina comunale venga riservata esclusivamente a queste donne, con la presenza di sole istruttrici e misure che garantiscono la privacy. L’iniziativa è stata pensata per consentire a donne di fede musulmana di praticare sport in un ambiente sicuro e rispettoso delle loro esigenze culturali e religiose.

Marco Ceccantini, presidente della Uisp, ha spiegato che l’iniziativa è stata promossa in risposta a una richiesta concreta da parte delle donne musulmane della comunità. “L’obiettivo è permettere loro di fare sport in serenità, senza sentirsi a disagio o escluse per motivi culturali o religiosi. Questo corso rappresenta un’opportunità per includere chi, altrimenti, non potrebbe accedere a questi servizi”, ha affermato Ceccantini, sottolineando che l’iniziativa non esclude nessuno, ma al contrario amplia i diritti di un gruppo spesso ai margini delle attività sportive.

Non sono mancate, però, le polemiche, soprattutto da parte di esponenti politici locali e nazionali. La Lega e Fratelli d’Italia hanno espresso forte dissenso, accusando l’iniziativa di promuovere una forma di “ghettizzazione” e “segregazione”. Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, e Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale della Toscana, hanno diramato una nota congiunta in cui criticano aspramente il corso: “Siamo di fronte all’ennesimo, orribile esempio di falsa integrazione. È evidente che organizzare corsi separati per sole donne, con istruttrici femminili e piscine blindate, non favorisce l’integrazione, ma crea un isolamento ulteriore.”

Anche Francesco Michelotti, deputato e vice coordinatore toscano di Fratelli d’Italia, ha attaccato duramente l’iniziativa, sostenendo che si tratta di una scelta che va “nella direzione opposta a una sana e equilibrata convivenza”. Michelotti, insieme a Francesco Venturi, capogruppo FdI a Figline, ha annunciato la presentazione di due interrogazioni per approfondire il tema e chiedere chiarimenti sull’uso della piscina pubblica per queste finalità.

Di opinione completamente opposta è il sindaco di Figline Valdarno, Valerio Pianigiani, che si è schierato a fianco della Uisp. Pianigiani ha difeso l’iniziativa come un esempio concreto di integrazione, sottolineando che il corso di nuoto non limita i diritti di nessuno, ma piuttosto li estende. “Questa iniziativa mira a coinvolgere anche chi, altrimenti, resterebbe ai margini della società. Organizzare un corso con istruttrici femminili e riservare la piscina una volta alla settimana nel primo mattino rispetta la loro cultura senza togliere nulla agli altri cittadini”, ha dichiarato il primo cittadino.

(Fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/firenze-corso-nuoto-riservato-a-donne-musulmane-lega-follia_88919397-202402k.shtml)

È giusto o sbagliato promuovere questa iniziativa?

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