Il Prezzo del Turismo: Le Ferite dei Cetacei nel Santuario Pelagos

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Il Santuario dei Cetacei Pelagos, esteso tra le coste di Liguria, Toscana, Sardegna, Corsica e del Principato di Monaco, dovrebbe rappresentare un rifugio sicuro per le balene, i delfini e altre meraviglie del mare. Tuttavia, la realtà è ben diversa perchè quest’area del santuario ha solo il nome: la mancanza di restrizioni efficaci e la scarsa consapevolezza dei frequentatori del mare rendono questa zona altamente pericolosa per i cetacei che la abitano.

Un esempio lampante di questa situazione è Atlante, un capodoglio ben noto ai ricercatori dell’associazione scientifica Tethys, che da anni monitora la fauna marina nel Santuario. Atlante porta i segni visibili di un incontro devastante con un’imbarcazione: la sua coda è gravemente mutilata, con il bordo visibilmente frastagliato che ricorda la forma di un pettine. La storia di Atlante è purtroppo solo una tra tante.

Le ferite sui cetacei sono spesso il risultato della volontà dei turisti di avvicinarsi a questi giganti del mare per scattare fotografie spettacolari, senza considerare i danni che possono arrecare. Sabina Airoldi, direttrice del progetto Cetacean Sanctuary Research (CSR), ha espresso la sua preoccupazione per questi comportamenti irresponsabili: “Vediamo spesso barche che si avvicinano troppo agli animali. Lo fanno anche a velocità elevata, passando in mezzo ai gruppi e separando così gli individui, senza rendersi conto che oltre a disturbarli rischiano di ferirli gravemente”.

Il Santuario dei Cetacei Pelagos, che dovrebbe essere un luogo di protezione, è invece frequentato da un gran numero di imbarcazioni di ogni tipo: traghetti, navi da crociera, cargo commerciali, mezzi militari e pescherecci. A questi si aggiungono le numerose barche a motore e da diporto che, soprattutto nei mesi estivi, rendono le acque del Mar Ligure estremamente trafficate. In questo contesto, i cetacei devono affrontare non solo il pericolo delle collisioni, ma anche il disturbo causato dai rumori delle attività umane, che possono disorientarli e compromettere le loro funzioni vitali.

Il progetto CSR di Tethys, coinvolge ogni anno  centinaia di volontari in attività di osservazione e raccolta dati. A bordo della motonave Pelagos, studenti, biologi, ambientalisti e appassionati di mare imparano non solo a conoscere i cetacei, ma anche a rispettare le norme per un corretto approccio con questi animali. Tuttavia, lo stesso non si può dire per molte imbarcazioni turistiche, che si avvicinano ai cetacei senza la dovuta consapevolezza.

Per contrastare questi comportamenti dannosi, Tethys, in collaborazione con la Guardia Costiera e il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), ha sviluppato un codice di condotta per i diportisti da seguire in caso di avvistamento di balene o delfini.

(Fonte: https://www.corriere.it/animali/24_luglio_25/troppi-scontri-con-balene-e-delfini-colpa-dei-diportisti-curiosi-e-irrispettosi-af394842-6ce8-4b1c-9b5b-42d6f358cxlk.shtml)

È giusto o sbagliato permettere alle imbarcazioni turistiche di continuare a organizzare escursioni per avvistare le balene?

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