Spalletti si è scusato per l’eliminazione, per la delusione data a tutti i tifosi e per il modo in cui si è verificata: raramente, forse mai, abbiamo visto un’Italia così povera di gioco, idee e grinta agonistica. Almeno lui, il commissario tecnico, ha ammesso le sue colpe: “Sono il primo responsabile”. Gravina, invece, le sue colpe le ha spostate altrove, lontano da sè. Sotto la sua gestione, l’Italia ha vinto un Europeo, ma dopo la notte gloriosa di Wembley, i tifosi della Nazionale sono precipitati in un incubo. La mancata qualificazione al Mondiale del 2018 in Russia – che aveva portato alla caduta di Tavecchio – era già uno scandalo, ma siamo riusciti a mancare anche la qualificazione per Qatar 2022, eliminati dalla Macedonia del Nord. Una disfatta che non ha scosso né la Federcalcio né la panchina di Mancini. Ora arriva un altro rovescio clamoroso, il secondo in due anni. Eppure, si continua a incolpare fattori esterni, come la presenza di troppi giocatori stranieri: “In Italia il 67 per cento dei giocatori non è italiano”, e il calendario. “Ci sono norme che non favoriscono lo sviluppo del nostro calcio e nonostante ciò tutti vogliono ridurre lo spazio per le nazionali”, afferma Gravina. Possibile che sia solo l’Italia a non avere tempo per lavorare?

(Fonte: https://www.gazzetta.it/Calcio/Nazionale/30-06-2024/nazionale-rischiamo-i-mondiali-non-bastano-le-scuse-di-spalletti.shtml?refresh_ce)

È giusto o sbagliato che Spalletti rimanga alla guida della nazionale?