Lo studio dagli Usa: i videogiochi aumentano le prestazioni negli adulti con sclerosi multipla

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Un recente studio statunitense ha esaminato l’impatto dei videogiochi sul funzionamento neuropsicologico di adulti con sclerosi multipla, scoprendo che coloro che giocavano più frequentemente tendevano a mostrare migliori prestazioni cognitive.

Il team guidato da Thomas J. Covey, docente di Neuroscienze cognitive e comportamentali per il Dipartimento di Neurologia presso l’università di Buffalo nello stato di New York, ha esplorato come la riserva cognitiva, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e compensare i danni, potrebbe essere aumentata da attività stimolanti come giochi, istruzione e portare a termine un compito. In particolare, i videogiochi, con le loro sfide cognitive e il divertimento che offrono, sono stati ipotizzati come potenziali costruttori di riserva cognitiva.

Studi precedenti avevano già suggerito che videogiochi come Super Mario Bros. potessero incrementare il volume della materia grigia cerebrale e migliorare il funzionamento di diverse aree del cervello. Basandosi su queste evidenze, i ricercatori hanno ipotizzato che i pazienti con sclerosi multipla che giocavano di più avessero migliori capacità neuropsicologiche.

Lo studio ha coinvolto 42 adulti con sclerosi multipla, 34 dei quali erano donne. I partecipanti, con un’età media di 45 anni, hanno gestito i loro sintomi con vari farmaci in un intervallo di tempo tra i 12 e i 13 anni, dichiarando di aver giocato in media ai videogiochi per cinque ore alla settimana, sebbene con frequenza variabile fino a 40 ore.

Trentadue partecipanti hanno riferito di aver completato almeno un gioco in età adulta e 24 di loro hanno giocato regolarmente ai videogiochi negli ultimi tre mesi. Nelle persone che hanno giocato ai videogiochi per più ore sono stati riscontrati miglioramenti nell’apprendimento visuo-spaziale e verbale, nella memoria a breve termine e nel funzionamento esecutivo.

Sebbene lo studio non possa stabilire un nesso causale, suggerisce un legame promettente tra l’uso dei videogiochi e il miglioramento delle funzioni cognitive negli adulti con sclerosi multipla. Rimane comunque aperta la questione se i videogiochi prevengano il declino cognitivo o se siano le persone con migliori capacità cognitive a essere più inclini a giocare.

(Fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it/mastergame/news/videogiochi-sclerosi-multipla-studio-stati-uniti_83903394-202402k.shtml)

Considerando che ormai i videogiochi vengono usati nel trattamento di numerose patologie e ne sono stati documentati gli effetti positivi sui pazienti, è giusto o sbagliato limitare il loro utilizzo nelle persone che non hanno problemi di salute?

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