Durante un’intervista rilasciata a Quarta Repubblica su Rete 4, Matteo Salvini ha ribadito la sua ferma intenzione di non patteggiare nel processo a suo carico riguardante il caso Open Arms, che lo condannerebbe a 6 anni di reclusione.

Salvini, attuale ministro dei Trasporti ed ex ministro dell’Interno, ha dichiarato di essere convinto di aver agito correttamente quando, nell’agosto del 2019, negò lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave della ONG spagnola Open Arms al largo di Lampedusa.

Salvini ha spiegato così la sua posizione: “Io non patteggio perché ritengo di aver difeso la sicurezza del mio Paese e di aver mantenuto una promessa, da politico dissi: votatemi e riduco gli sbarchi”. Rifiutando ogni accordo con l’accusa, Salvini ha confermato la sua determinazione a proseguire fino alla Cassazione, convinto della legittimità delle sue azioni.

Il caso che vede Salvini imputato risale all’agosto 2019, quando, in qualità di ministro dell’Interno, decise di bloccare per 20 giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave Open Arms, ancorata al largo di Lampedusa. Nonostante le pressioni e l’aggravarsi delle condizioni a bordo, Salvini rifiutò di autorizzare lo sbarco, sostenendo la necessità di difendere i confini italiani e di trovare un accordo con altri Paesi europei per la redistribuzione dei migranti.

Fu l’intervento della magistratura di Agrigento a cambiare le sorti della vicenda: il procuratore Luigi Patronaggio, dopo un’ispezione sulla nave, ordinò lo sbarco immediato dei migranti per motivi umanitari. Questo portò all’apertura di un’inchiesta nei confronti di Salvini.

Nel novembre 2019, il Tribunale dei Ministri accolse la richiesta dei pubblici ministeri di avviare indagini preliminari contro Salvini. I giudici sostennero che la decisione di bloccare lo sbarco non fosse politica, come sostenuto dal leader della Lega, ma un atto amministrativo, preso individualmente dall’allora ministro dell’Interno senza il consenso del resto del governo.

Nel luglio 2020, il Senato italiano concesse l’autorizzazione a procedere contro Salvini, e la Procura di Palermo richiese il rinvio a giudizio. La difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha sempre chiesto il non luogo a procedere, sostenendo che il fatto non sussiste o, in subordine, invocando l’insindacabilità dell’atto in quanto decisione politica.

Durante l’intervista televisiva, Salvini ha continuato a difendere la sua azione, sostenendo che aveva il diritto e il dovere di proteggere i confini nazionali.  La sentenza dovrebbe arrivare entro ottobre.  “Possono succedere due cose: o mi assolvono perché ho difeso i confini del mio Paese o mi condannano. Se mi dovessero condannare, lo riterrei un precedente grave. Io finirei in carcere per almeno due anni”.

l leader della Lega ha poi criticato apertamente la sinistra, accusandola di non comprendere la gravità della situazione legata al “business” dell’immigrazione clandestina, aggiungendo: “Io i terroristi, gli stupratori, quelli che hanno 18 identità e provano a sbarcare per la sesta volta a Lampedusa non li faccio sbarcare. Ci vuole un limite, possiamo accogliere un tot di persone”.

“Io non mollo di un centimetro, non mi fermo. Sono serenamente e pacificamente inca**ato”, ha concluso.

(Fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/open-arms-matteo-salvini-quarta-repubblica_87488807-202402k.shtml , https://www.tgcom24.mediaset.it/scheda/open-arms-salvini-scheda-sbarco_87360592-202402k.shtml)

La decisione presa da Salvini all’epoca dell’arrivo della nave Open Arms fu giusta o sbagliata?