La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, ideata da Thomas Jolly, ha suscitato un acceso dibattito a causa della performace delle drag queen. Criticato sia dai vescovi cattolici che dalla destra, non solo italiana, lo spettacolo ha provocato indignazione e critiche, portando l’organizzazione dei Giochi a scusarsi pubblicamente.

Il direttore artistico Thomas Jolly ha chiarito le sue intenzioni in un’intervista: “Non mi sono ispirato all’Ultima Cena. Credo fosse abbastanza evidente che si trattava di Dioniso che arriva a tavola, è il dio della Festa, del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume. L’idea era una grande festa pagana, legata agli dei dell’Olimpo. Olimpo, Olimpo, spirito olimpico”. La sua idea era dunque quella di mettere in scena un banchetto, un elemento spesso presente nei miti greci, come tributo agli dei dell’Olimpo.

Nonostante le critiche, un sondaggio condotto da Harris Interactive e citato dal comitato organizzatore ha rilevato che circa l’86% dei francesi ha considerato la cerimonia un successo.

Anne Descamps, direttrice della Comunicazione di Parigi 2024, ha sottolineato: “Ovviamente la nostra intenzione non era di mancare di rispetto a un gruppo religioso, qualunque esso sia. Al contrario, la nostra intenzione era mostrare tolleranza e comunione. Se qualcuno è stato offeso, noi ce ne scusiamo”. L’organizzazione dei Giochi ha ribadito il proprio impegno nel promuovere inclusività e rispetto attraverso l’evento.

È stata giusta o sbagliata l’idea di usare uno spettacolo di drag queen come simbolo di inclusività?