Social media come sigarette: dall’Usa la proposta di etichette di avvertimento

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Vivek Murthy, capo dell’Ufficio per la salute pubblica degli Stati Uniti (United States Public Health Service Commissioned Corps), ha recentemente lanciato un appello urgente per l’adozione di etichette di avvertimento sui social media, simili a quelle presenti sui pacchetti di sigarette e sugli alcolici. In un editoriale sul New York Times, Murthy ha sottolineato la necessità di informare gli utenti sui potenziali rischi che l’uso dei social media può comportare per la salute mentale degli adolescenti, esortando il Congresso ad agire tempestivamente.
Nel suo editoriale, Murthy ha citato uno studio della American Medical Association pubblicato sulla rivista JAMA, che dimostra come gli adolescenti che trascorrono tre ore al giorno sui social media abbiano un rischio doppio di sviluppare depressione. Questo dato allarmante evidenzia la necessità di un’azione immediata per proteggere i giovani utenti dai potenziali effetti negativi delle piattaforme digitali.
Murthy ha proposto che le piattaforme di social media adottino etichette di avvertimento visibili, che ricordino regolarmente a genitori e adolescenti che l’uso di queste piattaforme non è stato dimostrato sicuro. “L’etichetta di avvertimento ricorderebbe regolarmente a genitori e adolescenti che i social media non si sono dimostrati sicuri”, ha aggiunto Murthy. L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza sui potenziali rischi e incoraggiare un uso più responsabile dei social media.
Le etichette di avvertimento sui pacchetti di sigarette, introdotte nel 1965, hanno portato a un declino costante del consumo di sigarette negli Stati Uniti negli ultimi decenni. Murthy spera che un approccio simile possa avere un effetto positivo nel contesto dei social media, contribuendo a ridurre l’incidenza di problemi di salute mentale tra gli adolescenti.
A marzo scorso, la Florida ha adottato una misura drastica per proteggere i minori dai pericoli dei social media. Il governatore Ron DeSantis ha firmato una legge che vieta ai minori di 14 anni di creare profili sulle piattaforme digitali, ordinando anche la cancellazione di quelli già esistenti. Questa legge rappresenta un esempio di come la legislazione possa intervenire per regolamentare l’uso dei social media tra i più giovani.

È giusto o sbagliato pensare che l’uso delle etichette di avvertimento possa attenuare i problemi di salute mentale nei giovani utenti dei social media?

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