L’emendamento contro l’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni, presentato dal leghista Claudio Borghi, è stato dichiarato inammissibile. L’emendamento era stato proposto nell’ambito del decreto liste d’attesa attualmente al vaglio del Senato. La decisione è stata comunicata dai senatori presenti alla commissione Sanità, che è riunita per discutere il provvedimento.
L’emendamento mirava a eliminare l’obbligo vaccinale per i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella, rendendoli non più obbligatori ma solo “raccomandati”. La proposta ha suscitato dibattito all’interno della commissione, con opinioni contrastanti sulla necessità di mantenere o meno l’obbligatorietà di tali vaccinazioni.
Attualmente, in Italia, i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella sono obbligatori per i minori, come parte delle misure per garantire la copertura vaccinale e prevenire focolai di malattie infettive. La normativa vigente ha l’obiettivo di proteggere la salute pubblica e di ridurre il rischio di epidemie, soprattutto in contesti come scuole e comunità dove la trasmissione di queste malattie può essere più rapida e pericolosa.
Claudio Borghi, promotore dell’emendamento, ha sostenuto che la scelta vaccinale dovrebbe essere lasciata ai genitori, con i vaccini che dovrebbero essere fortemente raccomandati ma non imposti. Tuttavia, questa posizione non ha trovato riscontro favorevole nella commissione Sanità, che ha ritenuto l’emendamento inammissibile.